Il mondo degli NFT è tornato a Springfield, la città dei Simpson. In uno degli ultimi episodi dell’amata serie che vanta oltre 10 milioni di spettatori, infatti, Bart è stato trasformato in un NFT vivente che vale 1,5 milioni di dollari.
Bart, l’NFT vivente
Il creatore dei Simpson si è dimostrato ancora una volta al passo con i tempi e in grado di divulgare, seppure ironicamente, i temi attuali al suo vasto pubblico. Questa volta si è trattato del mondo dei non-fungible token raccontati durante un episodio intitolato “Treehouse of Horror 34”.
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Ad aprire l’episodio c’è un riferimento, neanche a dirlo ironico e satirico, su come l’arte digitale sta cambiando i musei e il modo stesso di concepire l’arte. Il resto della trama vede Marge Simpson alla disperata ricerca di suo figlio Bart che è stato tramutato in un NFT vivente che vale oro. Nel corso di tutto l’episodio si vedono anche chiari e astuti riferimenti a non-fungible token reali e importanti come Beeple e Bored Ape Yacht Club che qui, però, se confrontati col valore di Bart, non sono nulla.
Questa però, non è la prima volta che il mondo digitale arriva a Springfield tanto che già lo scorso anno nell’episodio “Il re dei simpatici”, Krusty il Clown utilizza all’app di noleggio di celebrità, Cameo, dopo aver sperperato i suoi soldi in NFT, definendoli “spettacoli televisivi non divertenti”. E ancora, nel 2020, nell’episodio “Frinkcoin”, Jim Parsons istruisce gli spettatori sulle criptovalute.