Digitalizzazione, in UE l’Italia è solo al 23°posto

Digitalizzazione in Italia: la strada da fare è ancora molta ma ci sono anche segnali positivi e traguardi importanti

Redazione
PC, digitalizzazione

Secondo l’ultimo Rapporto 2024 dell’Osservatorio sulla Trasformazione Digitale, realizzato da TEHA Group in collaborazione con Fondazione IBM Italia, il livello di digitalizzazione degli italiani pone il Paese solo al 23° posto, con solo il 22% della popolazione dotata di competenze digitali superiori a quelle di base.

Il rapporto è stato redatto mettendo al centro il Tableau de Bord, uno strumento avanzato che ha misurato – basandosi su 33 indicatori chiave e oltre 5.200 osservazioni puntuali per un periodo di sette anni – il posizionamento dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei in tre ambiti: cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.

La digitalizzazione in Italia: a che punto siamo

La strada da fare per far crescere il livello di digitalizzazione in Italia dunque è ancora tanta. Nonostante questo i presupposti per una crescita ci sono dato che l’85% degli italiani accede online almeno una volta a settimana, con un incremento del 3% rispetto al 2023.

Il problema della bassa digitalizzazione dei cittadini ovviamente ricade anche sulle imprese dove solo il 28% delle aziende italiane ha raggiunto un livello di intensità digitale alto o molto alto, segnalando la necessità di rafforzare l’integrazione tecnologica nei processi produttivi. La nota positiva è però che gli esperti ICT stanno lentamente crescendo (+0,2% sul 2023).

Anche la Pubblica Amministrazione sta offrendo sempre più servizi digitali anche se solo 68,5% degli italiani interagisce online con la PA, un dato che rimane ancora al di sotto della media europea. Anche in questo ambito non mancano però note positive: l’Italia è infatti 2° in UE per numero di sperimentazioni totali dell’intelligenza artificiale nella P.A. e 1° per numero di progetti implementati.

Commenta Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Scenari & Intelligence di TEHA Group.

“Dalla ricerca emerge un’Italia che, da un lato, si colloca fra i paesi meno digitalizzati d’Europa, ma che, dall’altro, mostra performance di eccellenza rispetto ad alcuni parametri importanti, come l’adozione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, gli investimenti in digitalizzazione, o ancora la copertura 5G. Rispetto ad altri metodi di misurazione della trasformazione digitale di un Paese, il Tableau de Bord che abbiamo elaborato in collaborazione con Fondazione IBM Italia ci consente di individuare non solo i punti di forza, ma anche le aree su cui intervenire con politiche mirate per migliorare la competitività dell’Italia. Per guidare la trasformazione digitale in modo consapevole, inclusivo e sostenibile sarà fondamentale assicurare un adeguato coordinamento centrale e una visione unitaria nella gestione dei progetti di digitalizzazione della PA, promuovere un approccio multidisciplinare alla formazione digitale nei curricula universitari e nei percorsi di formazione continua in competenze digitali e facilitare l’interoperabilità tra le banche dati delle piattaforme pubbliche”.

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