AI WEEK 2025, una sesta edizione di successo

Tra networking, workshop e speaker internazionali, AI WEEK 2025 conferma il boom dell’intelligenza artificiale in Europa e in Italia

Redazione

L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto travolgente sulla società odierna e l’AI WEEK ne è la prova vivente”. Così Giacinto Fiore (co-founder assieme a Pasquale Viscanti di IA Spiegata Semplice e co-organizzatore della manifestazione) definisce il panorama generale dell’AI. E allo stesso tempo mette in luce il successo ottenuto dall’evento di punta del settore: l’AI WEEK 2025.

AI WEEK, l’edizione 2025 chiude con numeri da capogiro

 L’AI WEEK 2025 chiude la sua 6ᵃ edizione (la terza in presenza, questa volta a Rho Fiera Milano) con numeri da capogiro: oltre 17mila presenze (+100% sul 2024), circa 8.7 mila visitatori unici, oltre 3.500 incontri di networking organizzati tra le aziende per fare business, più di 20mila accessi nelle sale workshop. E ancora, si contano anche 100 mila minuti di video visualizzati nell’edizione online condivisa sulla piattaforma AI Play e oltre 100 use case ascoltati.

Manager, imprenditori, professionisti e startup, tutti presenti per scoprire le infinite potenzialità dell’intelligenza artificiale. Esattamente un anno fa avevamo l’obiettivo di raddoppiare il numero di presenze e così è stato, anzi abbiamo addirittura superato la soglia. Scegliere Milano per l’edizione corrente ha pagato e non poco, siamo davvero molto orgogliosi del lavoro svolto“, commenta Fiore.

Altri numeri dell’AI WEEK: il 77% dei presenti all’AI WEEK viene dall’Italia, in particolar modo da Lombardia (57%) e Lazio (11%), mentre la maggior parte dei partecipanti stranieri viene dalla Svizzera (38%) e dalla Germania (10%). Sempre Fiore ha messo l’accento anche su un dato rilevante in termini di inclusività: il 30% dei partecipanti era donna, segno di un settore che si apre progressivamente a nuove sensibilità e competenze.

Un altro elemento chiave è stata la presenza di oltre 500 speaker, tra cui nomi di rilievo internazionale come Zack Kass e Rory Flynn, affiancati da più di 180 sponsor che hanno creduto nel potenziale di un evento ormai centrale nel panorama tech europeo.

Non potevamo davvero chiedere di meglio per celebrare la terza edizione in presenza dell’AI Week. Evento che, annata dopo annata, assume sempre più importanza a livello nazionale e internazionale”, sottolinea Fiore. “Al giorno d’oggi, l’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo e, soprattutto, dalla connotazione più umana che tecnologica. Questo non significa che debba sostituire l’uomo in quanto tale, bensì essere uno strumento che faciliti l’esistenza dell’essere umano e le sue attività quotidiane. L’obiettivo in vista del futuro? Continuare a crescere e diventare un punto di riferimento a livello globale, mettendo ancora più in risalto le straordinarie potenzialità dell’artificial intelligence”.

Temi affrontati e premi per l’innovazione

I temi affrontati durante la settimana “addicted to AI” – e in particolare nelle due giornate milanesi – hanno abbracciato una molteplicità di settori: medicina, politica, astronomia, fisica, customer care, dimostrando quanto l’AI sia ormai pervasiva e integrata nelle attività umane.

Durante l’evento c’è stata anche l’assegnazione del Premio John McCarthy a oltre 20 aziende, tra cui Autostrade per l’Italia, rappresentata dal Group CIO Danilo Gismondi. Un riconoscimento che celebra le realtà capaci di integrare soluzioni AI in modo efficace.

Qualche anno fa le organizzazioni ci chiedevano chi fosse in grado di offrire soluzioni «AI addicted», ora, invece, la domanda è cosa questi fornitori possono fare per migliorare il business e l’operatività delle organizzazioni. La risposta, anzi le risposte hanno nomi precisi e possono assumere forme differenti, tra cui piattaforme, chatbot e persino avatar virtuali in grado di conversare. A livello nazionale, stando a una serie di indagini e studi da noi condotti, la Lombardia è la Regione che sta investendo maggiormente (43%), seguita da Piemonte (12%) e Lazio (10%). Nel mondo, invece, nessuno attualmente sta tenendo il passo degli Stati Uniti per quanto riguarda gli investimenti «AI addicted». Siamo ben consapevoli dei progressi che sono stati fatti e che sono tuttora in corso d’opera, ma, al tempo stesso, sappiamo che ulteriori sviluppi e miglioramenti sono a portata di manager e professionisti di ogni campo operativo. Il passepartout? Senza ombra di dubbio la tecnologia del momento”, ha commentato Pasquale Viscanti.

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