La “visione” a raggi X oggi è più una prerogativa di Superman, oltre che (da un punto di vista scientifico) dei reparti di Radiologia. Ma in futuro anche gli smartphone potranno diventare così potenti da poter fare una specie di radiografia come quella degli odierni macchinari ospedalieri. A prometterlo è l’ultima ricerca condotta dall‘Università del Texas a Dallas e dalla Seoul National University, o meglio questa innovativa tecnologia mobile che, addirittura, potrebbe avere applicazioni in svariati campi, oltre che nella medicina.
Raggi X anche negli smartphone, e questo grazie a un chip
A essere precisi questa visione a raggi X in arrivo sugli smartphone non è proprio a base di raggi X. Stando a quanto riportato dal comunicato stampa dell’Università di Dallas, al posto dei raggi si utilizzerà una specifica frequenza che si aggira tra i 200 e i 400 gigahertz.
Comunque più “sana” rispetto ai raggi stessi. Le onde in questione fanno parte dello spettro elettromagnetico, tra le microonde e l’infrarosso, che l’occhio umano non può vedere e sono considerati sicuri per l’uomo.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie a questo nuovo chip sviluppato dalle citate Università di Dallas e di Seoul. I ricercatori hanno presentato questa tecnologia già nel 2022, anche se in fase embrionale, visto che all’epoca non erano riusciti a miniaturizzare il chip abbastanza per adattarlo ai dispositivi mobili e per migliorare la qualità delle immagini.
Per fortuna, stando alla loro ultima pubblicazione, apparsa nell’edizione di marzo di IEEE Transactions on Terahertz Science and Technology, i ricercatori sono riusciti a superare questi ostacoli. Dopo quasi 15 anni di ricerca.
Come funziona il chip “Superman”
Per rendere il chip ideale per gli smartphone, i ricercatori hanno fatto in modo che non necessitasse di lenti o strumenti ottici. Inoltre, per evitare che facesse affidamento su obiettivi esterni, in genere utilizzati per migliorare la chiarezza e la nitidezza dell’immagine, i ricercatori hanno impiegato la tecnologia dei semiconduttori a ossido di metallo complementare (CMOS).
In soldoni, quella che viene utilizzata per produrre i moderni processori per computer di consumo, chip di memoria e altri dispositivi digitali. Così facendo, il chip diventa adattabile per i dispositivi mobili, e grazie alla ricerca condotta dalle due Università i pixel creati da questo chip hanno la forma di un quadrato di 0,5 mm. Circa della dimensione di un granello di sabbia, come spiega il Dr. Wooyeol Choi, professore assistente alla Seoul National University e autore dell’articolo.
Una dimensione ideale per poter individuare tutti i possibili disordini o mutamenti dello scheletro umano, e così tanto altro.
Tutti gli impieghi possibili di questo chip
Indubbio il fatto che questa tecnologia potrebbe avere applicazioni mediche, come la rilevazione di anomalie sottocutanee senza ricorrere a tecniche invasive. Ma va detto che tutti i cellulari dotati di questo chip potrebbero essere utilizzati anche per molte altre attività come:
- trovare montanti, travi di legno o cablaggi dietro le pareti;
- rilevare crepe nei tubi;
- individuare i contorni del contenuto in buste e pacchi.
Il tutto con il massimo della privacy, visto che i ricercatori hanno progettato questa tecnologia per essere utilizzata solo a breve distanza, circa 2,5 centimetri da un oggetto. Pertanto, come spiega uno dei ricercatori, se un ladro tentasse di scannerizzare il contenuto della borsa di qualcuno, dovrebbe essere così vicino che la persona se ne accorgerebbe fin da subito.