LignoSat, ecco il primo microsatellite di legno al mondo

Microsatellite progettato dall’Università di Kyoto e da Sumitomo Forestry, LignoSat sarà lanciato dal Kennedy Space Center a settembre

Redazione

Non pesa nemmeno un chilogrammo, e misura 10 centimetri per lato. Eppure questa scatola di legno andrà nello spazio. Anche perché parliamo dell’ultimo prodigio sviluppato dall’Università di Kyoto e da Sumitomo Forestry: LignoSat. Questo progetto innovativo combina tradizione e tecnologia, e aprirà nuove possibilità per l’uso di materiali sostenibili nello Spazio.

Cos’è LignoSat, e come è fatto

In progettazione dal 2020, solo di recente l’Università di Kyoto e Sumitomo Forestry Co. hanno annunciato di aver completato il primo satellite di legno al mondo. Riporta l’agenzia di stampa giapponese Jiji Press, “LignoSat” inoltre sarà lanciato dal Kennedy Space Center in Florida verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a settembre, e verrà rilasciato nello spazio dal modulo sperimentale giapponese Kibo il mese successivo.

Parliamo di una vera e propria scatola, a forma di cubo, che misura circa 10 centimetri per lato e pesa approssimativamente 1 chilogrammo. Sua particolarità è il fatto di essere interamente costruito con legno di magnolia, noto per la sua robustezza e alta lavorabilità, e per questo selezionato tra altri tre tipi di legno, tutti sottoposti in sede sperimentale alle condizioni avverse dello Spazio.

Oltre a ciò, il microsatellite è stato assemblato utilizzando una tecnica tradizionale giapponese che non prevede l’uso di viti o adesivi, con pannelli solari fissati all’esterno. Questo approccio innovativo combina l’uso di materiali naturali con tecnologie spaziali moderne, rappresentando una fusione tra antiche tradizioni artigianali e avanzate applicazioni scientifiche.

Quali sono i suoi obiettivi

Dopo il suo rilascio nello spazio, continua il comunicato dell’agenzia, LignoSat sarà sottoposto a vari test per sei mesi. Durante questo periodo, verranno misurati dati quali:

  • l’espansione e la contrazione del legno,
  • la temperatura interna,
  • il geomagnetismo,
  • l’impatto sui dispositivi elettronici.

I dati raccolti saranno poi trasmessi a una stazione di comunicazione presso l’ateneo di Kyoto, e utilizzati per lo sviluppo di un secondo satellite.

Se tutto va bene, questo progetto pionieristico non solo dimostrerà l’applicabilità del legno nelle missioni spaziali, ma aprirà anche nuove strade per l’uso di materiali sostenibili nell’ingegneria spaziale. Anzi, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era in cui materiali naturali e sostenibili vengono utilizzati per costruire satelliti e altre attrezzature spaziali.

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