Un robot soffice che sembra uscito da un fumetto o da un film di fantascienza: è questa l’ultima creazione dei ricercatori dell’Università di Bristol e della Queen Mary University di Londra. Il nuovo automa, presentato sulla rivista Advanced Materials, ha la straordinaria capacità di cambiare forma e muoversi con agilità, sfruttando un materiale innovativo che lo rende simile a una creatura gelatinosa capace di oscillare dal soffitto come un ginnasta. La sua versatilità segna un passo avanti decisivo nella soft robotics, un settore che sta riscrivendo i confini della tecnologia.
Un robot che piega le regole della fisica
Alla base di questa invenzione c’è l’electro-morphing gel (e-MG), un composto polimerico speciale che, grazie a nanoconduttori, permette al robot di piegarsi, allungarsi e persino oscillare in aria sotto l’effetto di campi elettrici. Un comportamento che finora era considerato impossibile per le macchine, troppo rigide o ingombranti. Invece, qui la struttura è leggera, manipolabile con elettrodi sottilissimi e capace di offrire movimenti complessi e continui.
Il prototipo non è soltanto un esperimento spettacolare: si muove con costanza e affidabilità anche dopo 10.000 cicli di attivazione, dimostrando una resistenza che lo avvicina a scenari applicativi concreti.
Lo stesso autore principale dello studio, Ciqun Xu, ha sottolineato quanto questo progresso rappresenti un salto di qualità: “Il nostro robot e-MG, che sembra uscito direttamente da un film di fantascienza, apre la strada a ulteriori sviluppi nel campo della robotica soffice”.
Versatilità tra sanità, spazio e tecnologia indossabile
Ciò che rende il robot particolarmente affascinante è la sua adattabilità. La geometria dell’automa può essere personalizzata per scenari diversi: dalla creazione di ibridi con parti robotiche rigide fino a soluzioni destinate al settore medico o ai dispositivi indossabili. È una sorta di coltellino svizzero tecnologico, pronto a farsi strumento in contesti in cui i robot tradizionali non sono adatti.
Gli studiosi sottolineano come il nuovo approccio superi alcuni limiti che hanno frenato la soft robotics finora: tempi di risposta troppo lenti, difficoltà a realizzare cambi di forma rapidi e complessi, costi elevati per elettromagneti ingombranti. Con l’e-MG, invece, la leggerezza del materiale e la precisione del controllo elettrico aprono prospettive inedite. Pensiamo, ad esempio, a missioni spaziali in cui servono macchine adattabili a condizioni imprevedibili, oppure alla medicina, dove un robot soffice potrebbe muoversi con delicatezza all’interno del corpo umano senza danneggiarlo.
Lo studio lascia intravedere un futuro in cui i robot non saranno più soltanto strumenti rigidi e specializzati, ma entità capaci di trasformarsi e adattarsi come esseri viventi.