Decarbonizzazione dell’acciaio, al via in Italia la prima sperimentazione con l’idrogeno

La decarbonizzazione dell’acciaio con l’idrogeno è possibile, e anche in Italia si andrà a testare questo processo innovativo

Redazione

Utilizzare l’idrogeno nella lavorazione dell’acciaio, in modo da ridurre l’utilizzo di altre fonti energetiche (soprattutto non rinnovabili) e così contribuire alla decarbonizzazione dell’industria. Tutto ciò è alla base del progetto pionieristico firmato Snam, TenarisDalmine e Tenova, che, partendo da Dalmine (Bergamo), vuole dimostrare la fattibilità della decarbonizzazione anche in Italia.

Snam, TenarisDalmine e Tenova insieme per la decarbonizzazione dell’acciaio

Decarbonizzare l’acciaio non è tanto un processo, quanto un traguardo obbligatorio per le imprese, anche solo per limitare le sempre più insostenibili emissioni prodotte nella fabbricazione dell’acciaio. Come sottolinea Rinnovabili, per una tonnellata di acciaio vengono emesse oggi oltre 1,85 tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera.

E per quanto possa sembrare un processo ancora difficile per le imprese, tra alti costi e tecnologie richieste, di recente Snam, TenarisDalmine e Tenova hanno voluto fare la differenza, portando con la loro partnership l’idrogeno in un impianto di lavorazione dei prodotti in acciaio.

Al centro di questa sperimentazione c’è il sito industriale di TenarisDalmine a Dalmine, presso il quale tutte e tre le aziende contribuiranno al progetto con la propria tecnologia e know-how.

TenarisDalmine, specializzata nella produzione di tubi e servizi per l’industria energetica, metterà a disposizione oltre al proprio stabilimento anche un forno di riscaldo. Snam, specializzata in infrastrutture energetiche, fornirà un sistema di elettrolisi alcalina per la produzione di idrogeno. Tenova, specializzata in soluzioni sostenibili per l’industria metallurgica, ha sviluppato un innovativo bruciatore (100% H2 ready) che utilizzerà l’idrogeno prodotto in situ per la laminazione dei tubi senza saldatura, operazione che permette di produrre i cosiddetti “tubi madre”.

Il progetto coinvolge anche Techint Engineering & Construction, che ha contribuito con la progettazione e il project management, garantendo la conformità alle normative di sicurezza.

L’innovazione del test italiano

Quando si pensa all’utilizzo dell’idrogeno nell’industria siderurgica, la prima applicazione che viene in mente è la Direct Reduced Iron (DRI), un processo che utilizza l’idrogeno per ridurre direttamente i minerali ferrosi, producendo ferro in un forno a basse temperature per poi trasformarlo in acciaio liquido con un forno elettrico.

Tuttavia, il progetto di Dalmine dimostra che l’idrogeno può essere efficacemente utilizzato anche in altre fasi della produzione dell’acciaio, come nel riscaldo dei tubi per la laminazione a caldo.

La sperimentazione avrà una durata iniziale di sei mesi e si propone di valutare le prestazioni e l’affidabilità dell’utilizzo dell’idrogeno nel processo di riscaldo. Questo test sarà cruciale per sviluppare linee guida sulla sicurezza e procedure di gestione dell’impianto, fornendo una base solida per future applicazioni su larga scala.

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