Addio a Twitter.com, X dismetterà lo storico dominio

Twitter scompare mentre X prende il comando: per gli utenti scatta l’obbligo di aggiornare le chiavi di sicurezza

Redazione
TWITTER,x

Addio ad un altro pezzo di storia: il dominio twitter.com. A confermarlo è l’account @Safety di X, che ha invitato tutti gli utenti che utilizzano chiavi di sicurezza hardware o passkey per l’autenticazione a due fattori (2FA) a registrarle nuovamente entro il 10 novembre, per continuare a poter accedere alla piattaforma senza interruzioni.

Registrazione obbligatoria per chiavi di sicurezza

Come si legge nella nota, tutti gli account che impiegano chiavi di sicurezza come metodo di autenticazione dovranno effettuare una nuova registrazione. Sarà possibile riutilizzare la stessa chiave o registrarne una nuova, ma le precedenti cesseranno di funzionare se non associate nuovamente.

Dopo il 10 novembre, chi non avrà completato la procedura vedrà il proprio account temporaneamente bloccato. L’accesso potrà essere recuperato solo immettendo nuovamente la chiave, scegliendo un diverso metodo di 2FA oppure disattivando la 2FA – quest’ultima opzione però è fortemente sconsigliata per motivi di sicurezza.

Inizialmente, l’annuncio ha sollevato dubbi tra gli utenti riguardo possibili problemi di sicurezza. X ha chiarito subito: “Questo cambiamento non è legato a preoccupazioni di sicurezza e riguarda solo Yubikey e passkey, non altri metodi di 2FA come le app di autenticazione”.

Il motivo tecnico della migrazione

La necessità di registrare nuovamente le chiavi deriva dal passaggio al nuovo dominio x.com. Le chiavi registrate fino a oggi sono associate a twitter.com: la nuova registrazione permetterà di trasferirle al dominio aggiornato, consentendo a X di ritirare definitivamente twitter.com.

La decisione ha già scatenato discussioni tra gli utenti, preoccupati per possibili problemi con link e integrazioni ancora basati sul vecchio dominio. Non sono mancati episodi curiosi: la sostituzione automatica di twitter.com con x.com nei post ha generato messaggi incoerenti, persino dagli account ufficiali della piattaforma, a testimonianza della complessità tecnica di questa migrazione, che rappresenta uno dei passaggi finali nel rebranding voluto da Elon Musk.

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