Ora Grammarly apprende il tuo stile e lo applica a qualsiasi testo

Anche Grammarly entra nel mondo dell’AI, e propone una funzionalità in grado di apprendere il tuo stile e di applicarlo su tutti i testi

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

L’intelligenza artificiale generativa viene sempre incorporata nelle piattaforme che utilizziamo ogni giorno. E molti si chiedono chi dovrebbe ottenere credito per i lavori generati dall’intelligenza artificiale.

Sono domande che probabilmente verranno sollevate dalla funzionalità AI di Grammarly, ora capace di apprendere il tuo stile e lo applica a qualsiasi testo.

Grammarly AI comprende il tuo stile (e i tuoi errori)

C’è questa nuova funzionalità di Grammarly, il cui lancio è previsto entro la fine dell’anno per gli abbonati al livello business di Grammarly, che prevede appunto il rilevamento dello stile dello scrivente di turno.

Chiamata “Rilevamento e applicazione vocale personalizzata“, la funzione rileva automaticamente lo stile di scrittura unico di una persona e crea un “profilo vocale” in grado di riscrivere qualsiasi testo nello stile della persona.

Per saperne di più: Intelligenza artificiale: cos’è e come funziona, tutto sulla AI

Oltre alla tecnologia AI, Grammarly ha modo di apprendere il tuo stile per il fatto che funziona su app e strumenti. Per questo è più facile all’app comprendere stile e preferenze unici di un utente, soprattutto nei luoghi in cui comunica per generare un profilo personalizzato.

Come riportato da Tech Crunch, ogni profilo viene fornito con una descrizione generata dall’intelligenza artificiale che evidenzia ciò che Grammarly vede come le caratteristiche distintive dello stile della persona. E può essere personalizzato in una certa misura. 

L’AI come nuovo autore

Da qui la domanda. Gli scrittori dovrebbero essere riconosciuti e remunerati per le opere generate dall’intelligenza artificiale che imitano le loro voci? E se sì, come?

Grammarly propone la tecnologia come un modo per gli scrittori di sfruttare il contesto per rendere la scrittura più personale. Ma chi scrive si preoccupa di come potrebbe essere utilizzato in modi considerevolmente meno caritatevoli.

Immagina un’azienda che tocca un profilo vocale di Grammarly mentre uno scrittore è in vacanza (o licenziano) per pubblicare post sul blog sotto la sua firma senza la sua approvazione e senza compensi. Oppure immagina un profilo vocale Grammarly utilizzato per impersonare qualcuno in un sofisticato tentativo di phishing.

Naturalmente, Grammarly non è il primo a portare in primo piano la questione delle protezioni degli scrittori quando riguardano l’intelligenza artificiale generativa. Migliaia di autori ed editori stanno criticando le tecnologie di intelligenza artificiale generativa che imitano e rigurgitano il loro linguaggio, storie, stile e idee. 

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