Il gap della lingua è da sempre un grande problema nella comunicazione umana. Con l’avvento delle tecnologie però, questo sta via via cambiando, accorciando le distanze tra le varie culture. L’obiettivo delle tecnologie, da Google a Meta è, infatti, quello di insegnare alle macchine e all’intelligenza artificiale in particolare, a parlare tutte le lingue del mondo o quasi. Solo poco tempo fa Google ha annunciato di aver introdotto nuove lingue arrivando a una conoscenza totale di 133. Ora è la volta di Meta che lo raggiunge e supera insegnando ben 200 lingue all’AI.
L’AI di Meta parla oltre 200 lingue
Per aiutare le popolazioni a connettersi, Meta, ha deciso di far imparare alla sua macchina di intelligenza artificiale fino a 200 lingue. Nasce così No Language Left Behind (NLLB) che oggi diventa NLLB-200 in grado non solo di parlare un alto numero di lingue ma anche di tradurle con risultati molto più accurati.
Confrontando la qualità delle traduzioni con le precedenti ricerche sull’IA, infatti, NLLB-200 ha ottenuto una media del 44% in più. Per alcune lingue africane e indiane, le traduzioni di NLLB-200 erano oltre il 70% più accurate.
Questi progressi della ricerca supporteranno più di 25 miliardi di traduzioni servite ogni giorno in Feed su Facebook, Instagram e in tutte le altre tecnologie di casa Meta.
A presentare la novità, come sempre, lo stesso Mark Zuckerberg con un lungo post sulla sua pagina Facebook. “È impressionante quanto l’AI stia migliorando tutti i nostri servizi. No Language Left Behind e le tecniche di modellazione dell’AI che abbiamo utilizzato stanno aiutando a realizzare traduzioni di alta qualità per le lingue parlate da miliardi di persone in tutto il mondo. Per dare un’idea della scala il modello in 200 lingue ha oltre 50 miliardi di parametri e lo abbiamo addestrato utilizzando il nostro nuovo SuperCluster di ricerca, che è uno dei supercomputer di intelligenza artificiale più veloci al mondo. I progressi qui consentiranno oltre 25 miliardi di traduzioni ogni giorno attraverso le nostre app”.
Federico Morgantini Editore