Che l’intelligenza artificiale possa rendere il lavoro un po’ più facile e veloce da sbrigare non è di certo una novità. Ma che possa addirittura prendere il nostro posto anche durante una videochiamata o una videoconferenza, ecco questo è abbastanza particolare. Ma probabilmente è il futuro, almeno per piattaforme come Zoom, a giudicare dalle ultime affermazioni del suo fondatore, Eric Yuan.
Zoom e AI: un futuro di digital twin in diretta videocall
Tutto quanto trapela da una recente intervista con The Verge. Il fondatore di Zoom, Eric Yuan, ha condiviso gli obiettivi e le ambizioni della sua azienda in un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale. E dopo 12 anni tra alti e bassi, Zoom si è evoluta enormemente, passando da semplice app di videoconferenze a una piattaforma completa di comunicazione e collaborazione, offrendo strumenti avanzati per facilitare il lavoro.
Ma il futuro è fatto di obiettivi, e di progetti. Quale sarà allora il prossimo passo? Inevitabilmente l’intelligenza artificiale.
“Nell’ambito delle videoconferenze, penso che potremo sfruttare sempre di più l’intelligenza artificiale. Non è necessario spendere così tanto tempo nelle riunioni. L’intelligenza artificiale può farlo al posto nostro”.
Ma a colpirlo di più è non tanto l’AI, quanto l’uso di digital twin (cloni digitali, da non confondere con gli umani digitali): sempre durante l’intervista, Yuan immagina un futuro in cui gli utenti non dovranno più partecipare a numerose videocall grazie all’uso di cloni AI.
Secondo Yuan, molte delle attività quotidiane come rispondere alle email, partecipare a riunioni e gestire messaggi possono essere già automatizzate con l’AI.
“Possiamo decidere di spendere il nostro tempo in altri modi, trascorrendo una parte delle nostre giornate con la famiglia, concentrandoci magari su attività più creative e riservandoci del tempo per noi stessi. Oggi, passiamo gran parte del nostro tempo a rispondere alle mail, a partecipare a riunioni, rispondere a messaggi e tanto altro. Tutte attività che possono essere automatizzate grazie all’impiego dell’AI. Ad esempio, idealmente, io non ho bisogno di partecipare a questa riunione. Potrei inviare una versione digitale di me stesso e utilizzare questo tempo per andare al mare”.
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L’uso dell’AI su Zoom
A dirla tutta, l’AI è una tecnologia che Zoom sta già sfruttando, ovviamente con il fine di crescere e migliorare i servizi offerti. Recentemente, Zoom ha introdotto Zoom Docs, uno spazio di lavoro modulare potenziato da Zoom AI Companion, un assistente digitale basato sull’intelligenza artificiale generativa.
L’obiettivo è fornire agli utenti un numero sempre maggiore di strumenti avanzati grazie all’AI. E anche trasformare Zoom in una piattaforma ancora più flessibile, capace di fornire tutti gli strumenti necessari per semplificare le attività lavorative e migliorare la qualità della vita degli utenti.
Ma non solo. L’uso estensivo dell’intelligenza artificiale, secondo Yuan, non solo libererebbe tempo di qualità per gli individui, ma favorirebbe anche più interazioni dal vivo. L’AI potrebbe automatizzare compiti meccanici come chat, telefonate, email e gestione del calendario, permettendo di completare il lavoro in meno ore. Questo potrebbe facilitare l’adozione della settimana lavorativa corta, migliorando la produttività e la sostenibilità.