Come rimuovere i PFAS dall’acqua: il Progetto Scenarios

Agenti chimici insidiosi e nocivi, i PFAS non dureranno ancora a lungo in acqua con le ultime scoperte nate dal progetto Scenarios

Redazione

Perfluoroalchilici. Un nome difficile da pronunciare, e anche da eliminare non tanto dalla testa, quando dall’acqua. Parliamo di un agente chimico che, oltre a essere malamente degradabile, è abbastanza nocivo anche per la salute. Da qui la necessità di porvi un rimedio, e la soluzione sarebbe in questo progetto europeo, Scenarios, che per il suo ultimo esperimento si segnala la guida dell’Università del Piemonte Orientale e un sito sperimentale posto in un bacino sotterraneo situato in Danimarca.

Scenarios in Danimarca: bolle d’aria contro i PFAS

Iniziativa unica e innovativa volta a rimuovere i perfluoroalchilici (PFAS) dall’acqua, Scenarios è a tutti gli effetti un ambizioso progetto per l’Università del Piemonte Orientale e per la Danimarca, visto che il sito sperimentale è vicino a Korsør, circa 100 chilometri a sud-ovest di Copenaghen.

Questo progetto, finanziato dall’Horizon 2020 dell’Unione Europea, durerà fino a ottobre 2025, ma prima di allora Scenarios non farà altro che sfornare innovazioni continue. Come l’ultima a cui stanno lavorando gli scienziati, ovvero una serie di tecniche per intrappolare i PFAS utilizzando bolle d’aria.

Come riporta Rinnovabili, nell’esperimento il bacino idrico è stato contaminato da PFAS provenienti dal deflusso di una vicina scuola per pompieri. Grazie alla collaborazione con Envytech Solutions, con la quale ha sviluppato una tecnica innovativa chiamata SAFF (Surface Active Foam Fractionation), una metodologia che utilizza bolle d’aria per raccogliere i PFAS dall’acqua, gli scienziati hanno trovato un sistema davvero ingegnoso per rimuovere i PFAS.

Infatti l’acqua contaminata viene pompata in un serbatoio, dove l’aria viene insufflata dal fondo. Le bolle d’aria, salendo, intrappolano le molecole dei PFAS, portandole in superficie. Questo processo consente di concentrare i PFAS sulla superficie dell’acqua, facilitandone la rimozione.

Emergenza PFAS: cosa sono e perché sono pericolosi

C’è una ragione se a inizio articolo abbiamo parlato di PFAS come agenti chimici pericolosi. Noti anche come “forever chemicals” per la loro resistenza alla degradazione, i perfluoroalchilici sono utilizzati in una vasta gamma di prodotti: dagli imballaggi alimentari ai tessuti impermeabili e alle schiume antincendio.

Malgrado il notevole utilizzo, i PFAS non sono esenti da “contro”. Le sostanze chimiche di cui sono composti sono altamente persistenti nell’ambiente a causa dei loro forti legami carbonio-fluoro, e possono durare centinaia, se non migliaia, di anni. Inoltre i PFAS sono associati a gravi rischi per la salute, tra cui un aumento del rischio di cancro e disturbi immunitari.

I test effettuati finora da parte del progetto Scenarios hanno dimostrato una notevole efficacia, con una rimozione del 99% dei contaminanti. Tuttavia, il prossimo passo sarà sviluppare metodi sicuri per distruggere i PFAS concentrati, attualmente stoccati in attesa di soluzioni tecnologiche adeguate.

Il progetto italiano a Montecastello

Parallelamente, il progetto Scenarios ha avviato una raccolta dati a Montecastello, in Italia. Per la precisione, coinvolgerà 80 cittadini di Montecastello e altrettanti del comune di Frugarolo.

Coordinato dal professor Francesco Dondero del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, il progetto italiano coinvolge 19 organizzazioni di 10 paesi europei, oltre a Israele, USA e Canada, e vede la partecipazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.

Il caso di studio di Montecastello si concentra non su un tentativo di rimuovere i PFAS, come in Danimarca, bensì sulla comprensione degli effetti dei PFAS e sulla raccolta di dati rilevanti per la salute pubblica. I primi soggetti coinvolti, accolti dagli ambulatori comunali, sono stati informati sulle finalità della ricerca, sottoposti a prelievi e questionari su stili di vita e abitudini alimentari.

Sempre per Scenarios sono previsti anche altri quattro casi di studio:

  • uno sul territorio del polo chimico di Spinetta fino ad Alessandria,
  • uno retrospettivo sugli esiti delle gravidanze sul territorio del polo chimico,
  • uno sulla correlazione tra PFAS e risposta al vaccino anti-Covid 19.

Nel complessivo, è giusto ribadire che il progetto Scenarios rappresenta un passo significativo nella lotta contro l’inquinamento da PFAS. Con l’uso di tecnologie avanzate e la collaborazione internazionale, si spera di trovare soluzioni efficaci per rimuovere questi pericolosi contaminanti dall’ambiente, contribuendo così alla salvaguardia della salute pubblica e alla protezione del nostro pianeta.

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