Buy Now Pay Later. Si tratta di uno strumento di finanziamento personale che sta andando molto di moda negli ultimi anni, anche grazie all’ottima qualità dei provider specializzati. Come nel caso di Qomodo.
Startup fintech nata a maggio 2023, la sua idea ha convinto talmente tanto gli investitori che di recente ha annunciato la chiusura di un round di investimento da 34,5 milioni.
Qomodo, la startup del BNPL
Fondata da Gennaro De Maio e Gianluca Cocco, Qomodo si propone come partner di incasso per tutti gli esercenti. Cosa vuol dire partner di incasso? Significa che offre una serie di servizi per ottenere gli incassi dalle vendite, ma soprattutto uno: il ‘Buy now Pay later’.
Compri ora paghi dopo. In genere però il consumatore predilige il BNPL per il vasto consumo, mentre quello di Qomodo è focalizzato sulle spese di emergenza. Quelle essenziali. Per questo il ticket medio di chi usa il nostro servizio è di 1.000 euro, dieci volte più alto di un normale Buy Now Pay Later.
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Il servizio ha come principale clientela professionisti che ogni giorno devono affrontare spese emergenziali, come carrozzieri, dentisti, gommisti, meccanici, professionisti della cura della persona.
Grazie alla loro proposta, loro possono incassare i soldi, mentre Qomodo si fa carico della rateizzazione. Diventa praticamente provider fiduciario per chi vuole come soluzione il pagamento rateizzato senza interessi.
Come funziona il servizio
Lo strumento di pagamento digitale è ciò che consente di pagare a rate i servizi richiesti dal medico o dal meccanico. L’esercente prende subito i soldi, mentre Qomodo li richiede a rate dal cliente.
Ma come funziona? Il primo fa al secondo una richiesta di approvazione per una spesa da rateizzare. In 30 secondi Qomodo decide in base ai parametri condivisi se dare o meno l’autorizzazione alla rateizzazione.
Qomodo a poche settimane dal lancio ha assunto 15 dipendenti. Altre assunzioni sono previste con la crescita del business. Forte dei round di investimenti, l’azienda può contare anche delle commissioni previste per il servizio.
Come riporta Repubblica, il supporto da parte delle VC è notevole. Si va dai britannici di Fasanara Capital a Proximity Capital, da Ithaca Investment a Exor Venture passando per Plug and Play. Tra gli angel business andiamo da Luca Ascani, Attilio Mazzilli, Simone Mancini (Scalapay), fino a Benedetta Arese Lucini, Kai Hansen (Lieferando), Giorgio Tinacci (Casavo) e Raffaele Terrone (Scalapay), LCA Ventures e Andrea Gennarini.