Non è passato un mese da quando la Natron Energy ha avviato la produzione di massa delle sue batterie agli ioni di sodio, ed ecco che la svedese Altris ha raggiunto un nuovo traguardo nello sviluppo di soluzioni sostenibili proprio per queste batterie. Un traguardo reso possibile grazie alla collaborazione con la finlandese Stora Enso, specializzata in materiali rinnovabili, che ha permesso di sfruttare il carbonio ottenuto dalla polpa di legno per creare un materiale anodico più ecologico.
Batterie agli ioni di sodio con la lignina: la soluzione di Stora Enso
Già nel 2022 Stora Enso ha attirato l’attenzione per la sua allora collaborazione con Northvolt, un produttore svedese di batterie. Perché era all’epoca la prima azienda del settore a incorporare il suo materiale Lignode negli anodi delle batterie agli ioni di litio.
Parliamo di un materiale di carbonio duro derivato dalla lignina, a sua volta un sottoprodotto della produzione di polpa di legno. Da tempo considerata per il suo potenziale come materiale anodico sostenibile, la lignina viene appunto raffinata per creare componenti efficienti per le batterie.
Stora Enso ha a che fare con la lavorazione della polpa di legno da anni, essendo anche uno dei maggiori proprietari privati di foreste al mondo, gestisce oltre 5 milioni di acri di terreno. La società estrae lignina su scala industriale dal 2015, ma solo nel 2021 ha avviato la produzione pilota di Lignode.
Inoltre la lignina costituisce il 20-30% di un albero, rendendola una risorsa abbondante e rinnovabile con pratiche di gestione forestale sostenibili. Secondo Stora Enso, le celle agli ioni di sodio di Altris che includono Lignode hanno il potenziale per diventare le batterie più sostenibili al mondo.
La partnership con Altris
Collaborando con Altris, Stora Enso mira a spingere i confini della sostenibilità nell’industria delle batterie. Parliamo di un partner che già l’anno scorso aveva presentato una cella di dimensioni commerciali con una densità energetica di 160-Wh/kg, comparabile alle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) utilizzate nei veicoli elettrici moderni.
Forte di questa collaborazione, la lavorazione della batteria agli ioni di sodio diventa ancora più fattibile. Come riporta New Atlas, il processo prevede la raffinazione della lignina grezza in polvere di carbonio duro, che viene poi utilizzata per creare fogli di elettrodi per gli anodi delle batterie.
Qui entra in gioco l’innovazione di Altris, che completa la batteria con il suo catodo a base di Prussian white, realizzato con materiali abbondanti e a basso costo come ferro, azoto, sodio e carbonio. Questa composizione è priva di minerali rari e conflittuali, migliorando ulteriormente le credenziali di sostenibilità delle loro batterie.
Sostituendo gli anodi in grafite tradizionali con Lignode, Altris e Stora Enso stanno non solo migliorando la sostenibilità, ma anche diminuendo la dipendenza dalle importazioni cinesi (oltre il 90% della grafite dell’Unione Europea proviene dalla Cina).
Inoltre, non avendo controparti agli ioni di litio, le batterie agli ioni di sodio non dipendono da minerali rari come litio, cobalto e nichel, riducendo l’impatto ambientale dell’estrazione mineraria e delle dipendenze della catena di approvvigionamento.