Ceramiche super-resistenti grazie a questa tecnologia laser

Un team statunitense semplifica la produzione di ceramiche iper-resistenti con una tecnologia laser basata su un processo rapido e preciso

Redazione

Una nuova frontiera per la produzione di materiali refrattari è stata aperta dai ricercatori della North Carolina State University, che hanno sviluppato una tecnologia basata su un laser da 120 watt capace di creare ceramiche ultra-resistenti al calore partendo da un semplice precursore liquido. Il processo permette di ottenere carburo di afnio (HfC) – una delle ceramiche più refrattarie conosciute – senza la necessità di impiegare forni industriali che raggiungono i 2.200 °C. Il risultato è un sistema più veloce, efficiente e portatile, potenzialmente applicabile in contesti come l’industria aerospaziale, i veicoli ipersonici o i reattori nucleari.

Laser innovativo trasforma liquidi in ceramiche super resistenti

Il cuore del nuovo metodo è una reazione a fase singola, in cui il laser colpisce un liquido contenente hafnio e carbonio, trasformandolo direttamente in ceramica senza passaggi intermedi. Questo avviene in una camera a vuoto riempita di gas argon, dove l’assenza di ossigeno permette una reazione pulita e controllata. In pochi minuti, il liquido si solidifica e si trasforma in carburo di afnio, rendendo il processo più snello rispetto alle tecniche convenzionali.

Il metodo offre due modalità applicative: come rivestimento ceramico su oggetti esistenti – evitando di sottoporli a calore estremo – oppure come tecnologia compatibile con la stampa 3D, dove un laser mobile solidifica il materiale strato dopo strato, dando vita a strutture complesse con grande precisione.

Uno degli aspetti più rilevanti del nuovo approccio è l’efficienza nella trasformazione del materiale: almeno il 50% della massa iniziale viene convertita in ceramica, un valore nettamente superiore rispetto al 20-40% ottenuto dai metodi attuali. Inoltre, i rivestimenti ceramici realizzati aderiscono perfettamente a materiali compositi rinforzati con fibra di carbonio, ampliando le possibilità di impiego in ambienti operativi reali.

Secondo la professoressa Cheryl Xu, è la prima volta che si ottiene una ceramica come il carburo di afnio con questa qualità partendo da un precursore liquido. Sebbene il processo richieda ancora una camera a vuoto, la portabilità dell’attrezzatura laser rispetto ai tradizionali forni industriali suggerisce applicazioni più flessibili, anche fuori dagli impianti produttivi tradizionali.

Iscriviti alla newsletter

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.