Torna alla ribalta il robot serpente della NASA. Presentato a maggio 2023, di recente è stato pubblicato uno studio in cui si mettono in chiaro tutte le sue grandi potenzialità. E così anche le sue ambizioni, come quella di solcare i mari di una piccola luna di Saturno, Encelado.
E davanti a una stazza, riporta la NASA, stimata intorno a 100.000 grammi e con una lunghezza di 4,4 metri, non mancherebbero le insidie per questo robot strisciante.
La storia del robot serpente EELS della NASA
Si chiama EELS (Exobiology Extant Life Surveyor) ed è un robot serpente che già in diversi lo conoscono. Presentato in anteprima l’8 maggio 2023, nell’ultimo anno la NASA JPL (Jet Propulsion Laboratory) ha voluto esplorare i modi in cui questo robot serpente potrebbe essere utilizzato per scovare la vita extraterrestre.
Grazie al suo design e alla sua robustezza, oltre al fatto di avere un corpo che consente al sistema a serpentina di navigare in spazi ristretti, potrebbe benissimo limitarsi alle “tradizionali” operazioni di supporto per le squadre di ricerca e salvataggio, poiché robot come questi possono infilarsi in punti in cui le persone e altri robot non possono.
E così in applicazioni come quelle idrauliche e persino mediche, con versioni ridotte che possono muoversi rispettivamente attorno a tubi e organi umani.
Ma nel caso dell’EELS, la NASA vuole puntare in grande.
Il robot serpente tra i mari saturni
Ancora alle primissime fasi, sono attualmente in corso una serie di test su paesaggi terrestri progettati per imitare ciò che potrebbe incontrare nella sua prossima avventura: andare sulla piccola e fredda luna di Saturno, Encelado.
Una luna coperta di ghiaccio, ma piena di acqua, come i sorvoli ravvicinati della sonda Cassini, effettuati durante il ventunesimo secolo, hanno rivelato anzitempo. Potrebbe addirittura essere un potenziale candidato per la vita nel nostro sistema solare!
Non a caso, il piano finale è quello di utilizzare il robot serpente per esplorare gli oceani sotto la crosta lunare e rispondere finalmente a una delle grandi domande aperte dell’universo: c’è vita nello spazio?
Anche perché, come scrive il team dietro la ricerca in un articolo pubblicato su Science Robotics, l’EELS è progettato per essere adattabile ad attraversare terreni ispirati al mondo oceanico, e così anche in ambienti labirintici chiusi e liquidi.
Per il progetto, il JPL ha collaborato con l’Arizona State University, l’Università della California, San Diego e la Carnegie Mellon University (CMU), l’ultima delle quali ha una lunga storia nella progettazione di robot serpenti.
Intanto su Encelado, segnala appunto la CMU, l’EELS potrebbe scivolare lungo stretti geyser in superficie e nuotare attraverso il vasto oceano globale, che si stima sia profondo sei miglia al polo sud.
Già oggi il robot è capace di pianificare il movimento e il controllo propriocettivo, così da muoversi autonomamente lontano dalla Terra e dalle grinfie del controllo umano.
Se vuoi saperne di più sull’argomento, ti suggeriamo la lettura completa della ricerca pubblicata su Science Robotics.
T. S. Vaquero , G. Daddi, R. Thakker, M. Paton, A. Jasour, M. P. Strub, R. M. Swan, R. Royce, M. Gildner, And M. Ono, EELS: Autonomous snake-like robot with task and motion planning capabilities for ice world exploration, Science Robotics, (2024), DOI: 10.1126/scirobotics.adh8332