In genere se uno parla con una pianta, non ci si sarebbero problemi a etichettarlo come matto. E se a farlo è un’azienda, e con un dispositivo? Perché la Plantvoice, startup fondata da Matteo e Tommaso Beccatelli, vogliono trasformare una pazzia in un’opera di ingegno assoluto. Ovvero dotare le piante della capacità di comunicare, offrendo un nuovo approccio all’agricoltura.
Una soluzione ideale, così da venire incontro all’ambiente e addirittura a proteggerlo al meglio, specie in casi a dir poco tragici, come quando intere colture vengono distrutte da malattie e batteri come la filossera o la xylella.
Plantvoice, la startup che dà “voce” alle piante
Idea nata nell’Alto Adige, al NOI Techpark Südtirol/Alto Adige da parte di Matteo Beccatelli, un chimico con esperienza negli Stati Uniti, e Tommaso Beccatelli, tecnico elettronico ed imprenditore agricolo, Plantvoice utilizza tecnologie innovative per risolvere i problemi dell’agricoltura tradizionale.
Come ad esempio quando intere coltivazioni vengono colpite dalla xylella, come accaduto nel 2020 e, riporta il Corriere della Sera, ha causato danni per 1,6 miliardi di euro agli uliveti in Puglia. Una tecnologia che quindi permetta alle piante di “comunicare” con gli agricoltori, avvertendoli di eventuali problemi relativi alla propria salute. Così da intervenire subito.
Riducendo i rischi, riporta il Corriere, ha il potenziale di aumentare la produttività del 10-20% e risparmiare fino al 40% di acqua. E con un approccio non invasivo e rispettoso dell’ambiente, Plantvoice si pone come un alleato nella lotta contro i cambiamenti climatici e la scarsità di risorse, offrendo soluzioni innovative per un mondo agricolo più sostenibile.
Inoltre, Plantvoice è integrato con il software EsgMax, sviluppato da una startup milanese, che facilita la raccolta dati e la redazione di bilanci di sostenibilità per le PMI.
Come funziona la loro tecnologia
Di seguito riportiamo alcuni dettagli del loro dispositivo, come già descritto sul Corsera e su GreenMe. Il loro dispositivo, delle dimensioni di uno stuzzicadenti, si inserisce nel tronco delle piante e funziona come una sentinella.
Una sentinella che rileva i parametri vitali inviando i dati a un software di intelligenza artificiale che li analizza in cloud. Questo consente agli agricoltori di prevedere e prevenire malattie, ottimizzare l’uso di acqua e fertilizzanti, e aumentare la produttività riducendo l’impatto ambientale.
Caratteristica chiave è il suo monitoraggio diretto delle piante, che avviene tramite sensori integrati nel tronco stesso. Questo approccio consente di individuare tempestivamente eventuali problemi e intervenire in modo mirato, evitando sprechi e danni alle coltivazioni.
Facciamo un esempio. C’è un’infestazione, ma le tue piante sono dotate del dispositivo di Plantvoice. Il sistema rileva immediatamente l’area interessata e consente trattamenti localizzati. Così facendo, si evita la diffusione delle malattie e si riduce l’uso di sostanze chimiche nocive.