Molti Pixel hanno avuto questo problema. Si spera non sia il tuo caso, ma tanto non dovrebbe più importarti in futuro, perché Google ha appena rilasciato un nuovo aggiornamento proprio per correggere il tutto.
Anche perché riguarda il fatto che si tratti proprio dello stesso sistema di aggiornamento.
Google aggiorna il sistema di aggiornamento di Pixel
Facciamo prima un po’ di cronistoria. Era il 2016 quando Android 7.0 Nougat è arrivato. Si trattava di un sistema di aggiornamento continuo, che Google ha introdotto per consentire agli utenti di continuare a utilizzare i propri dispositivi mentre l’aggiornamento veniva installato in background.
Ma cosa sono gli aggiornamenti continui? In pratica una strategia di partizione del disco A/B, che garantisce di poter continuare a utilizzare il telefono mentre un aggiornamento è installato in background. Dopo un aggiornamento del genere, il riavvio del dispositivo è veloce quanto un riavvio normale, senza lunghe attese aggiuntive.
Negli anni successivi, Google lo ha reso obbligatorio per tutti i produttori di smartphone, ed è prevalente sugli smartphone Pixel di Google. Ma il sistema non era esente da difetti, anche sugli ultimi dispositivi Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro.
Come però riferisce Phone Arena, ora sembra che l’ultimo aggiornamento QPR di Android 14 abbia notevolmente accelerato le cose e risolto i problemi che affliggevano l’intera pipeline di aggiornamento.
Questa modifica è stata incorporata nella risorsa AOSP nel dicembre dello scorso anno e sembra che l’implementazione sia finalmente iniziata sui telefoni Pixel con l’aggiornamento Android 14 QPR2 Beta 1.
Pro e contro del sistema di aggiornamento continuo
Per molti è stato fastidioso ritrovarsi con questo problema fino a oggi, soprattutto se si aveva un Google Pixel nuovo come la versione 8.
Eppure il sistema non è malvagio. Se hai un aggiornamento via etere (OTA) che non funziona, grazie a questo sistema il tuo dispositivo continuerà a eseguire la versione precedente. E se dopo un upgrade non si avvia correttamente, tornerà alla versione precedente del software senza alcun rischio di bricking.
Inoltre, con la compressione, rende effettivamente l’installazione degli aggiornamenti A/B più efficiente in termini di spazio, oltre ad accelerare i tempi di unione. Questo sistema evita inoltre il fastidio di liberare la memoria interna prima dell’installazione, poiché non è necessario un download separato.
Ma ha anche i suoi difetti. Se si tratta di aggiornamenti minori, il sistema impiega molto tempo per completare l’installazione. In alcuni casi, bisogna aspettare anche un’ora o più. È un problema che affligge tutti i telefoni Pixel di Google ed è sempre fastidioso incontrarlo. Ma in futuro il fastidio sarà contenuto, dopo questo nuovo upgrade.