I social media fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, per lavoro o per svago. Condividere è ormai un mantra. Ma siamo davvero sicuri di sapere tutto sui social media?
Cosa sono i social media?
I social media sono strumenti di comunicazione basati sul web che consentono alle persone di interagire tra loro condividendo e consumando informazioni. Da canali privati in breve tempo i social si sono evoluti in canali di business e promozione per marchi e organizzazioni di ogni tipo. Veri strumenti di marketing e pubblicità, i social sono utili per farsi conoscere, trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli già acquisiti.
Qual è la differenza tra social media e social network
Spesso utilizzati indistintamente social media e social network hanno un significato diverso che è bene ricordare in questo contesto. I social media sono gli strumenti, le app, i software che usiamo per condividere i contenuti. I social network sono una rete sociale costituita da utenti che condividono tra loro interessi e passioni utilizzando i social media.
Quali sono i social media e quali sono i principali?
Secondo due guru della materia, Andreas Kaplan e Michael Haenlein, si possono identificare fino a sei tipi di social media diversi.
- Blog e micro blog
- Siti di social networking
- Mondi virtuali di gioco
- Mondi virtuali sociali
- Progetti collaborativi
- Content communities
Ma quali sono, ad oggi, i principali social media? L’universo Zuckerberg scintilla come sempre con Facebook, Instagram e Whatsapp, accanto a questi, alcuni in netta crescita, ci sono canali quali TikTok, LinkedIn, Telegram, Snapchat, Twitter. Vediamoli meglio.
TikTok
Tra i più recenti c’è, TikTok, lanciato nel 2016 e particolarmente apprezzato dai giovanissimi. Questo social media punta esclusivamente sul formato video, tra i più redditizi negli ultimi anni, unendo canzoni note a brevi video che gli utenti possono realizzare facilmente direttamente dall’app.
Lanciato nel 2010, Instagram nasceva come luogo dove poter condividere le immagini all’istante – da qui il termine instant e il logo iniziale che richiamava una Polaroid. Solo due anni dopo, nel 2012, è entrato a far parte dell’universo Facebook. Molteplici possibilità di ritocco, finanche comprendendo l’inclusione dei video la piattaforma oggi è una delle più gettonate dal marketing e fornace di “influencer” da migliaia di euro a post.
Facebook è il social media più conosciuto e, in un certo senso, il papà di tutti i social media o almeno come li conosciamo oggi. Nato nel 2004 col solo scopo di fornire un servizio universitario gratuito, diventa presto una potenza mondiale. Ha cambiato radicalmente il mondo della socializzazione tra individui sia da un punto di vista personale, sia da un punto di vista commerciale. Oggi, sebbene vi siano diversi problemi legati alla privacy, resta comunque uno dei social più diffusi.
Whatsapp nasce come piattaforma di messaggistica istantanea nel 2009. Attraverso di essa è possibile comunicare con chiunque in qualsiasi luogo del mondo a patto, ovviamente, che vi sia la possibilità di collegarsi a internet. Nel 2014 anche Whatsapp entra nel mondo Meta (ex Facebook).
Telegram
Anche Telegram, proprio come Whatsapp è un servizio di messaggistica istantanea. Nato nel 2013 era rimasto un po’ nell’ombra per qualche anno ma, ultimamente, grazie alle nuove funzioni come per esempio la possibilità di entrare a far parte di gruppi di interesse, e, pare, a una privacy maggiore rispetto al suo competitor è ritornato sulla scena. Di contro, però, proprio le sue regole sulla privacy, l’hanno reso uno dei social più utilizzati per la vendita dati, per la pirateria e da gruppi di protesta.
Snapchat
A metà tra TikTok e Instagram, Snapchat, o l’app del fantasmino dei messaggi che eliminano automaticamente, nasce nel 2011 ed è molto amata dai più giovani.
Micro notizie e micro blogging: queste sono le due funzionalità principali di Twitter, lanciato nel 2006 e che, oggi, viene usato principalmente per il rilancio di notizie o comunicazioni da parte di volti noti tra cui coloro che appartengono al mondo della politica.
Infine in questa breve panoramica parliamo di LinkedIn. LinkedIn nasce nel 2002 come social media platform dedicata al mondo del lavoro. Qui infatti vi sono i profili personali dei lavoratore e le pagine aziendali che pubblicano i loro aggiornamenti, le loro notizie ma, soprattutto, i loro annunci di lavoro in modo che tutti possano vederli e candidarsi. Oggi LinkedIn è anche uno strumento di formazione che concorre a migliorare le competenze dei suoi membri.
Cos’è il social media marketing?
Se all’inizio i social sono nati come strumento per le persone e di svago, ben presto le aziende ne hanno capito la potenza per poter raggiungere un pubblico più ampio e allo stesso tempo dalle caratteristiche più dettagliate rispetto alla comunicazione tradizionale. E’ così che nasce il social media marketing, ovvero quella branchia del marketing che si dedica alla comunicazione sui social media.
Gli strumenti del social media marketing
Lavorare nel social media marketing però non vuol dire solamente pubblicare sulle piattaforme social ma anche, e soprattutto, ideare contenuti accattivanti e analizzare i dati. Per questo nel corso degli anni sono nati tantissimi tool esterni. Tra questi per esempio: Hootsuite, per la programmazione, e Canva, per la parte grafica. Negli ultimi anni anche ai social media tradizionali si sono arricchiti di tool interni per cercare di tenere l’utente nel proprio ambiente, un esempio è il Creator studio di Facebook.
Le competenze del social media manager (hard skill e soft skill)
Ma quali sono le competenze del social media manager, il responsabile della strategia social? Chi lavora in questo campo non può solo avere una buona conoscenza dei social media, ma deve anche saper padroneggiare altri strumenti digitali da software per la parte grafica ai gestionali per la programmazione. Le hard skills di un social media manager sono: saper usare programmi specifici, saper ideare, pianificare e gestire piani editoriali, saper utilizzare il linguaggio giusto su ogni social media e avere una conoscenza degli algoritmi dei social e dei loro insight così da poter fare una comunicazione mirata nonché delle campagne ad hoc. Le soft skills sono: curiosità e aggiornamento costante, comunicazione persuasiva e un tocco di creatività e fantasia.
Lo stipendio del social media manager
Ora, dopo aver visto tutte le attività nonché capacità che deve avere un social media manager, viene naturale chiedersi, ma quanto prende? La domanda è ovviamente relativa perché ogni realtà è un mondo a sé, dall’agenzia strutturata alla piccola realtà, all’azienda con un reparto marketing ad hoc fino all’azienda con una sola persona che si occupa di comunicazione. In media, però, si stima che lo stipendio di un social media manager si aggiri attorno ai 1.500,00 euro lordi al mese, con una variabilità che va dai 1.200 ai 1.800 circa.
Federico Morgantini Editore