Come moltissimi altri settori, anche l’architettura sta subendo una digital trasformation diventando pian piano sempre più la protagonista del Metaverso e di altri luoghi virtuali. In questo caso, si tratta di Casa Batlló, una delle più note architetture spagnole di Barcellona, realizzata da Antonio Gaudì, e che, ora, è disponibile anche in versione non-fungible token (NFT).
Casa Batlló in versione NFT
Una delle architetture simbolo di Barcellona, nonché dell’arte di Gaudì, ha conquistato un nuovo primato: è il primo patrimonio mondiale dell’UNESCO a farsi strada nell’arte digitale.
“Casa Batlló: Living Architecture” è un’opera d’arte generativa realizzata dall’artista Refik Anadol in occasione dell’asta di Christie’s Spring Marquee Weeksales che che avverrà il prossimo 10 maggio al Rockefeller Plaza di New York. “Living Architecture” è l’unica opera d’arte digitale della storia, messa all’asta da Christie’s insieme a Warhol, Van Gogh, Monet e Basquiat.
Una sua versione reale è attualmente installata all’aperto proprio davanti al Rockefeller a New York e, dal 7 maggio, sarà visibile anche tramite proiezione cartografica e mostra direttamente a Casa Batlló a Barcellona. In tutto saranno 5 proiezioni della durata, ognuna, di circa 12 minuti.
“La missione di Casa Batlló è amplificare la magia di Gaudí e Refik Anadol è il compagno di viaggio perfetto per questo viaggio. Il suo lavoro risiede tra arte e tecnologia, espande le possibilità dell’architettura e porta una nuova prospettiva oltre lo spazio e il tempo. Refik collega passato, presente e futuro, ricordandoci l’innovativo, umanista e visionario Gaudí” ha commentato Gary Gautier, manager di Casa Batlló.
L’opera è l’unica in versione NFT che sarà presente all’asta e la sua vendita, sia della versione fisica che quella virtuale, verrà trasmessa in streaming in tutto il mondo. Il 10% del ricavato della vendita di questo pezzo unico sarà devoluto alle istituzioni Associació Aprenem Autisme e Fundació Adana.
Living Architecture è la seconda collaborazione tra Casa Battlò e l’artista digitale Refik Anadol che, lo scorso anno, aveva già portato le nuove tecnologie nel sito. Si chiamava In the mind of Gaudì ed era un’esperienza a 360° in un cubo led a 6 lati che, attraverso la tecnologia, portava alla scoperta di un mito dell’architettura.
Federico Morgantini Editore