Dopo oltre 6 anni, Microsoft e Google hanno posto fine a una tregua che riguarda le battaglie legali. Il Financial Times riporta che i due colossi avevano formato un’insolita tregua nel 2015, che sarebbe però scaduta ad aprile. Secondo quanto riferito, il patto è stato forgiato per evitare battaglie legali e denunce alle autorità di regolamentazione. Quantomeno pubblicamente, i due colossi avevano quindi deciso di evitare rimostranze l’uno verso l’altro.
Ora però il vento sta cambiando. E ce ne eravamo già accorti. Di recente il colosso di Mountain View ha infatti criticato Microsoft per aver tentato di “porre fine al modo in cui funziona il Web aperto” all’inizio di quest’anno, dopo che il colosso ha pubblicamente sostenuto la legge in Australia che obbligava Google a pagare gli editori di notizie per i loro contenuti. Microsoft ha anche criticato il controllo di Google sul mercato pubblicitario, sostenendo che gli editori sono costretti a utilizzare gli strumenti di Google che alimentano le entrate del colosso stesso.
Dunque era solo grazie a questa tregua legale correttamente siglata se le due potenze avevano intrattenuto rapporti distesi almeno sul piano pubblico. Non era dunque un caso che Microsoft fosse stata particolarmente silenziosa durante la causa antitrust del governo degli Stati Uniti contro Google lo scorso anno, nonostante fosse il motore di ricerca numero due all’epoca.
Ma non si sarebbe trattato unicamente di un accordo di facciata. La partnership atipica tra le due aziende avrebbe anche dovuto migliorare la cooperazione tra Microsoft e Google, cooperazione all’interno della quale Microsoft ha sperato di trovare un modo per eseguire app Android su Windows. Scenario che poi non si è verificato.
Prima dell’accordo, alcune delle battaglie tra Microsoft e Google sono state davvero intense e c’è una buona probabilità che tornino a infiammarsi. Durante l’apice di Windows Phone nel 2013, c’è stata una battaglia particolarmente aspra tra Microsoft e il colosso di Mountain View riguardo YouTube. Mesi dopo, chi ha buona memoria si ricorderà che Microsoft vendeva tazze e magliette anti-Google e si comportava in modo piuttosto nervoso circa i Chromebook.